Negli anni di attivismo, prima in iRS e poi in ProgRes, ho imparato e ricevuto molto, certamente più di quanto sia riuscito a dare.
In primis per le amicizie che son nate e le relazioni che ho coltivato.
Aver girato la Sardegna in lungo e in largo per incontrare tantissime persone ha contribuito a farmi sentire parte di una Nazione che faticosamente ma anche con ostinazione e onestà cerca di costruire il suo futuro.
In termini di formazione culturale e personale: l’amore per tutte le forme d’arte che questa Terra riesce a far esprimere ai tanti artisti, sardi e non, noti e meno noti.
E il regalo più bello che ho ricevuto da tutta questa bellezza è che mi ha aiutato ad aprirmi ad altre bellezze, sparse nel mondo.
Da un lato mi accompagna la consapevolezza di aver avuto la fortuna di vivere una stagione difficilmente ripetibile, piena di entusiasmo e di voglia di fare, di grandi discussioni e per questo anche di forti litigi ma dall’altro sento la preoccupazione, condivisa con molti altri, per l’apparente indifferenza delle nuove leve a tutto quello che per noi ha significato impegno personale e politico, tempo e sacrificio dedicato a realizzare una Sardegna migliore, più libera e prospera, indipendente.
Spero che Torra possa essere, per le nuove generazioni e non solo, uno strumento di stimolo per una presa di coscienza orientata al bene della nostra Nazione.