In Corsica lo Stato Francese sembra aver rimesso in piedi le operazioni di polizia politica.
Da qualche giorno sette attivisti di Corsica Libera, la maggior parte giovanissimi, si trovano in stato di fermo e sono stati trasferiti a Parigi. Una sede politica di Corsica Libera è stata perquisita dalla polizia francese.
Le attiviste e gli attivisti di iRS, ProgReS e Torra, assieme a Estat Català e alla FEM – Federazione delle Entità del Mediterraneo, sono solidali con i fratelli e compagni còrsi e le loro famiglie che in queste ore sono vittime di persecuzione politica e stanno subendo la violenza dello Stato Francese.
Corsica Libera in tutti questi anni ha lottato con tutte le forme democratiche e istituzionali per una soluzione politica del conflitto.
Già nel 2015 l’Assemblea di Corsica, dopo la dichiarazione unilaterale di tregua della lotta armata da parte dell’FLNC in nome di una soluzione politica, ha votato all’unanimità un documento con il quale auspicava l’apertura un dialogo alla pari con Parigi mettendo sul tavolo quattro punti:
– La coufficialità della lingua corsa;
– L’istituzione dello statuto di residenza in Corsica: per poter acquistare un immobile in Corsica sono necessari dieci anni di residenza, in maniera da bloccare la speculazione edilizia e immobiliare;
– L’introduzione di uno statuto fiscale in modo che tutte le aziende che operano in Corsica paghino le tasse in Corsica;
– L’amnistia per tutti i prigionieri politici.
Da parte dello Stato Francese non c’è mai stata la volontà reale di sedersi a discutere per costruire la pace né tantomeno di affrontare i punti votati dal Governo còrso.
iRS, ProgReS, Torra, Estat Català e FEM esprimono vicinanza a Corsica Libera che sta subendo un bieco tentativo di criminalizzazione atto a tentare di frenare il processo indipendentista che è in una fase di grande crescita popolare e auspicano che tutti i militanti vengano liberati immediatamente e possano riprendere serenamente la loro attività politica.
Non sarete mai soli! Resistenza è Libertà!