Bombe nelle reti dei pescatori di Teulada. Immobilismo della Regione

Apprendiamo da notizie stampa che nella mattinata di mercoledì 5 luglio 2023 a Teulada, con un’ordinanza della Guardia Costiera, è stato vietato l’accesso alle spiagge di Portu de S’Arena, Portu Tramatzu, S’Ottixeddu e al porto turistico. L’ordiananza è stata emessa per la presenza di una bomba nelle reti di un pescatore. L’ordigno, con tutta probabilità, è stato sparato in una delle tante esercitazioni militari che periodicamente la NATO e lo Stato Italiano effettuano sul territorio nazionale Sardo trasformandolo in un teatro di guerra per poi andarsene nei mesi estivi dopo aver inquinato pesantemente il territorio con ordigni che hanno ormai modificato il paesaggio marino e ogni tanto riaffiorano nelle reti di qualche pescatore.

Eppure si continua a dire che le basi militari danno lavoro, creano sviluppo e non inquinano.

Per fare luce su questo lo scorso febbraio il Consiglio Regionale sardo ha votato all’unanimità un ordine del giorno unitario, proposto dalle forze indipendentiste sarde e còrse iRS, ProgReS, Torra e Corsica Libera, che impegna istituzionalmente il Presidente della RAS:

  • A identificare un soggetto terzo, internazionalmente autorevole, ufficialmente riconosciuto e di alto prestigio scientifico al quale commissionare una valutazione indipendente per capire cosa ha comportato la presenza delle basi militari in Sardegna negli ultimi 50 anni in termini di costi reali, benefici, impatto sociale e ambientale ed eventuale mancato sviluppo economico.
  • A interrogare il Governo e il Ministero della Difesa per conoscere a quanto ammontano i ricavi dello Stato derivanti dall’affitto dei poligoni ad eserciti di tutto il mondo.
  • A riunire la consulta Sardo Corsa per valutare la possibilità di intraprendere un percorso comune per elaborare una proposta di trasparenza e di democrazia nel nome del diritto alla conoscenza che faccia chiarezza su cosa comporta a livello economico, ambientale e sanitario la presenza delle basi militari in Sardegna e in Corsica.

Lo stesso ordine del giorno è stato presentato e approvato anche dall’Assemblea Territoriale di Corsica.

Alla luce dei fatti successi oggi a Teulada, iRS ProgReS e Torra vogliono denunciare pubblicamente il totale immobilismo da parte delle istituzioni e sollecitano il Presidente Solinas a tenere fede al mandato che gli è stato affidato non solo dagli indipendentisti ma da tutto il Consiglio Regionale.

Lo Stato italiano continua a devastare la nostra terra sotto i nostri occhi. Le nostre istituzioni sono completamente assenti. Un’assenza che li rende sempre più complici.

iRS, ProgReS, Torra