“La Sardegna ha un gravame di servitù militari, secondo varie stime, che si aggira intorno al 65% delle servitù, una concentrazione straordinariamente alta. Questo rende la Sardegna di fatto l’azionista di maggioranza assoluta, se così si può dire, della partita servitù militari.
Sin dalla prima Conferenza sulle servitù militari del 1981 la parola chiave è stata quella di riequilibrio. Il problema, naturalmente, è che non abbiamo visto alcun movimento riguardo a questo riequilibrio.
C’è un aspetto strutturale, che è il peso sproporzionato a carico della Sardegna nella partita delle servitù militari. Dobbiamo tenerlo bene in mente ed è un dato, appunto, strutturale. Intorno a un dato strutturale si possono naturalmente aprire ambiti che possono essere considerati. Per prendere un termine che si usa nella scienza e nella valutazione del cambiamento climatico, si può ragionare in termini di mitigazione, in attesa di una prospettiva in cui il problema strutturale venga risolto.
C’è quindi anche un problema di mitigazione. Mitigazione significa leale collaborazione dentro ad una prospettiva nella quale ci si fa carico dell’aspetto strutturale.
Questo è il punto essenziale: da una parte abbiamo una quota davvero straordinariamente alta e poco sostenibile nell’immediato di servitù militari in Sardegna e, dall’altra, abbiamo accertato alcune cose che possono essere fatte già immediatamente oggi. Tutti questi elementi, sia quelli strutturali, sia quelli immediati dell’oggi, devono essere considerati insieme”.
Le parole che avete appena letto non sono state elaborate dalle nostre forze politiche, non rappresentano quindi la proposta di movimenti e partiti indipendentisti. Sono state pronunciate da un altissimo esponente dell’autonomismo unionista sardo. Si tratta infatti di stralci della trascrizione stenografica dell’audizione del Presidente della Regione Autonoma Sardegna Francesco Pigliaru in sede di indagine conoscitiva in materia di servitù militari presso il Parlamento italiano, il 10 giugno 2014. Si tratta quindi di parole pronunciate dal più alto rappresentante istituzionale sardo nel quadro di una delle sedi istituzionali italiane di più alto livello. Per leggere le nostre proposte politiche vai allo speciale basi.