“Trasformeremo il Cile in uno Stato plurinazionale e plurilinguistico”
Domenica 4 luglio 2021, con una votazione storica, l’accademica e linguista mapuche Elisa Loncón è stata eletta Presidente della Convenzione Costituzionale che riscriverà la Carta costituzionale del Cile. Si tratta dell’unico organo del Paese che include gli indigeni che rappresentano circa il 13% della popolazione e che non è stato mai riconosciuto dalla Costituzione.
Nata a Traiguén, nella comunità Leweluan, Elisa Loncón durante la dittatura cilena ha fatto parte di un gruppo teatrale che agiva contro il regime per denunciare le violazioni dei diritti umani. Si è dedicata a rivitalizzare la Lingua mapuche, è esperta di interculturalità e ha fatto parte del Consiglio di Tutte le Terre che è riuscito a creare la bandiera unitaria dei Mapuche. La sua elezione è un atto profondamente simbolico di supporto ai diritti delle donne e ai popoli indigeni.
Nel suo discorso di saluto la Presidente Loncón ha ricordato e ringraziato la figura di Francisca Linconao, la più importante autorità spirituale del popolo mapuche, che negli ultimi decenni ha subito una forte repressione da parte della magistratura cilena che è arrivata a definirla come “pericolo per la società”.
Il discorso di Elisa Loncón
Feley, marri marri pü lamien, marri marri kompuche, marri marri chilemapu. Molte grazie.
Un grande saluto al popolo del Chile dal Nord alla Patagonia, dal lafken – il mare – fino alle montagne; dalle isole e a tutto il popolo del Chile che ci sta ascoltando. Eccoci qua fratelli, siamo qui per ringraziare le diverse coalizioni che hanno dato la loro fiducia e riposto il loro sogno nella chiamata fatta dalla nazione mapuche di votare per una persona Mapuche, una donna, per cambiare la storia di questo Paese.
Noi fratelli mapuche siamo molto felici per questa forza che ci date. Questa forza è per tutto il popolo cileno, per tutti i settori, per tutte le regioni, per tutti i popoli e le nazioni originarie che ci stanno a fianco. Per tutti i fratelli: questo saluto è anche un apprezzamento per tutte le diversità sessuali, questo saluto è per le donne che marciarono contro tutti i sistemi di dominazione. Vi siamo grati perché questa volta stiamo dando vita a una comunità plurale, un modo di essere democratico, un modo di essere partecipativo.
Per questo motivo, questa Convenzione che oggi devo presiedere trasformerà il Cile in un Cile plurinazionale, in un Cile multiculturale, in un Cile che non viola i diritti delle donne e i diritti delle persone che si prendono cura degli altri. Un Cile che si prenda cura della madre terra, un Cile che risani le acque, contro tutte le dominazioni dei fratelli mapuche.
Per questo fratelli, tutti coloro che stanno ascoltando, un saluto speciale ai mapuche del movimento politico Wallmapu. Questo è il sogno dei nostri antenati che diventa realtà. È possibile, sorelle e fratelli, compagne e compagni, rifondare questo Cile, stabilire un nuovo rapporto tra il popolo mapuche, le nazioni originarie e tutte le nazioni che compongono questo paese. Questa Convenzione sarà partecipativa, noi come popolo originario decidiamo che ci sarà un direttivo a rotazione, una dirigenza collettiva che darà spazio a tutti i settori che sono qui rappresentati.
Tutti uniti, fratelli, rifonderemo questo Cile. Dobbiamo espandere la democrazia, dobbiamo espandere la partecipazione, dobbiamo coinvolgere ogni angolo del Cile per rendere trasparente questo processo, affinché possano vederci anche nei posti più sperduti, nei nostri paesi, e possano ascoltarci nelle nostre Lingue native che son state messe in secondo piano dalle politiche dello “Stato-nazione” cileno. Per i diritti delle nostre nazioni originarie! Per i diritti delle regioni! Per i diritti della madre terra! Per il diritto all’acqua! Per i diritti delle donne! Per i diritti dei bambini!
Voglio anche esprimere la mia solidarietà agli altri popoli che soffrono. Abbiamo ascoltato dalla televisione ciò che è successo ai bambini indigeni del Canada. È vergognoso come il colonialismo ha attentato e ha attaccato il futuro delle nazioni originarie. Noi siamo un popolo solidale. Per questo sorelle e fratelli ci siamo messi in gioco.
Voglio ringraziare sopratutto l’autorità originaria del popolo Mapuche: la machi Francisca Linconao per il suo appoggio. Allo stesso tempo ringrazio anche mia madre. Una madre che mi sta guardando dalla mia comunità di Lefweluan. Una madre che ha reso questa figlia in grado di poter essere qui oggi.
Grazie a tutte le mamme che lottano per il futuro dei loro figli, fratelli mapuche.
Infine, mando un saluto ai bambini che ci ascoltano. Stiamo fondando un nuovo Cile: plurale, plurilingue, che dà spazio a tutte le culture, a tutti i popoli, alle donne, ai territori. Questo è il nostro sogno per costruire una nuova Costituzione.