di Eric Simoni
Oltre il periodo di campagna elettorale che vede comparire in tutti i programmi elettorali una serie di proposte incoerenti e spesso senza futuro, la riflessione che guida il movimento nazionale, e in particolare la corrente indipendentista incarnata da Corsica Libera, delinea già da molto tempo gli assi di un reale progetto di società.
E’ nel solco dei primi contributi storici del FLNC, specialmente attraverso le sue dispense tematiche, che originano per noi le sole prospettive percorribili verso un popolo padrone del proprio futuro in un Paese finalmente libero e sviluppato.
Un nuovo scenario deve essere scritto e tocca farlo alle forze vive della nostra nazione.
Corsica Libera: il filo della lotta, il senso della Storia, la garanzia del futuro
In questo periodo elettorale tornano nel linguaggio politico un certo tipo di espressioni che meritano un po’ di attenzione. Infatti sentiamo alcuni candidati affermare che “non si precludono nulla” lasciando il campo aperto a qualsiasi decisione, spesso a scapito della coerenza politica e quindi di qualsiasi azione concreta e durevole.
Noi di Corsica Libera, al contrario, ci siamo da sempre prefissi di non allontanarci dai nostri obiettivi e dai fondamentali di una lotta che è costata tanto e che interpreta le speranze di un intero popolo.
Ci prefiggiamo di non ritirare la parola data, concetto che in Corsica deve ritrovare tutto il suo valore e diventare un anello di congiunzione, in una società nella quale la prossimità deve essere valutata come punto di forza e non come un handicap.
Non cederemo mai neanche un centimetro di terreno alle forze della sottomissione e della dipendenza della nostra nazione, qualsiasi siano le pressioni del momento e qualsiasi sia la loro natura.
Proprio queste regole che diamo a noi stessi sono alla base della nostra inalterabile libertà. Costituiscono la migliore garanzia del fatto che il fine che abbiamo individuato, valicato dal sostegno popolare, sarà mantenuto di fronte ad ogni tipo di evento e in ogni tipo di situazione.
Inoltre abbiamo l’abitudine, non ci stancheremo mai abbastanza di dirlo, di rispettare tutti i punti di vista e sopratutto le persone che li esprimono.
Ma tuttavia, in tutta sincerità, dobbiamo giudicare come rispettabili alcuni passaggi?
È rispettabile sacrificare la cultura plurisecolare di un popolo, la sua terra, il suo ambiente, il suo diritto ad una esistenza libera e pacifica sull’altare della speculazione, dell’avidità di alcuni o degli interessi del potere del momento? È rispettabile voltare le spalle a ciò che è stato ratificato dal popolo sciogliendo le alleanze al solo scopo di restare al proprio posto senza alcun impegno verso i propri sostenitori? È rispettabile calunniare gli altri, diffamare, suscitare divisioni e alimentarle artificialmente semplicemente per esistere politicamente?
Infine dobbiamo riflettere su un concetto che viene spesso sostenuto in periodo elettorale, quello dell’utilità. È veramente utile non rafforzare il movimento che difende instancabilmente – contro tutto e tutti, nei momenti più difficili come in quegli più costruttivi – un progetto autenticamente nazionale, sola vera speranza per i còrsi? E’ utile dare un assegno in bianco ad alleanze eterogenee dalle prospettive non chiare che costantemente si allontanano sempre più dalla volontà che i còrsi hanno espresso a più riprese?
Non è invece molto più utile dare il massimo della forza, della rappresentatività, di peso, alla corrente che non devia e non devierà mai dai suoi obiettivi, quella che resta fedele a tutti gli impegni presi con il popolo?
Porsi queste domande equivale a darsi già una risposta. Se il prossimo 20 giugno i còrsi vorranno dare strumenti d’azione sufficienti a una proposta rispettabile e veramente utile, garantendo l’applicazione delle loro scelte, allora non potranno che votare per la lista Corsica Libera, guidata da Jean-Guy Talamoni.