Quando lo Stato italiano guarda alla Sardegna, i sardi hanno da temere.
La notte scorsa è stata pubblicata la “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee” (Cnapi) allo stoccaggio delle scorie prodotte nei decenni passati dalle centrali nucleari della penisola. In altre parole, ci si prepara a costruire il deposito in cui tali scorie verranno conservate per sempre.
La Sardegna è inserita nella mappa con diverse aree di stoccaggio, che coinvolgono 22 Comuni, disseminati tra Oristano e il sud dell’isola: Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila e Ortacesus.
La Corona de Logu, assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi, esprime la sua assoluta contrarietà al progetto. Niente e nessuno potranno convincere il nostro popolo a sobbarcarsi il peso della custodia dei rifiuti nucleari. Un popolo mai consultato e mai ascoltato sulle questioni che più contano e lo riguardano rigetta senza alcun appello il progetto di Roma. Tocca ai sardi decidere del proprio destino. Basta con l’imposizione di politiche dall’alto! Basta!