Il dato politico che emerge dalla gestione dell’emergenza sanitaria in Sardegna è che ci troviamo di fronte all’ennesima frattura tra un potere centrale sempre più egemone e un’istituzione regionale sempre più periferica e ancillare. Emerge una reale condizione di sottomissione politica e di omologazione ai centri di potere italiani, da sempre distanti dai bisogni della nostra Isola, che costituisce il principale ostacolo alla realizzazione di politiche volte al benessere e al progresso dei sardi.
La Corona de Logu, assemblea degli amministratori locali indipendentisti di Sardegna, ritiene che i processi di omologazione e di immedesimazione con realtà enormemente differenti, oggi anche dal punto di vista epidemiologico e non solo culturale, geografico e strutturale, siano inutili e probabilmente dannose. Appare quindi necessario e urgente che la Sardegna si doti degli strumenti necessari per elaborare e attuare politiche differenziate, adeguate e proporzionate al suo essere intrinsecamente Nazione.
Non esiste libertà senza responsabilità e non esiste responsabilità senza la effettiva possibilità di esercitare i poteri realmente necessari.
Per questo motivo, finita la situazione di emergenza, risulta improrogabile rimettere al centro dell’agenda della politica sarda il tema dei poteri e, dunque, dello Statuto e dei rapporti con lo Stato ed i Governi italiani. Solo in questo modo i rapporti tra le istituzioni non saranno più una concessione di una parte verso l’altra.