Ho maturato da tempo la convinzione che la prospettiva dell’indipendenza della Sardegna sia l’unica via per un riscatto economico e sociale della nostra Isola. Grazie ai grandi bacini elettorali, i territori della Penisola, occupando per intero le istituzioni, saranno sempre privilegiati e potranno affossare qualsiasi nostro tentativo di sviluppo coerentemente con una logica ormai consolidata di competizione globale. Le politiche sui trasporti sardi degli ultimi decenni ne sono una dimostrazione evidente. Una Sardegna sottosviluppata è un pericoloso competitore economico in meno, ma rimane un’utile risorsa per l’Italia come location per seconde case al mare, territorio per esercitazioni militari, luogo da svuotare di materie prime e riempire di rifiuti.
Il lavoro di chi ama la Sardegna dovrà essere quello di far maturare una coscienza collettiva forte, gli argomenti non ci mancano. Lungimiranza e prospettiva, parlare al cuore dei sardi ma ancora di più spiegare di come una terra piena di risorse come nessuna non possa che immaginare un futuro migliore, indipendente ma unita in pace ai popoli europei e mediterranei.