NORD OVEST, SORU INCONTRA IL TIPS: INVESTIMENTI SU SANITÀ, TRASPORTI E
ISTRUZIONE PER RILANCIARE IL TERRITORIO.
Sassari, 16 gennaio 2024. «Su sanità, trasporti e investimenti per
l’istruzione, Sassari e il nord ovest della Sardegna non possono
rimanere ancora indietro: questo territorio deve riguadagnare coraggio,
sguardo lungo e progetti nuovi»: l’ha detto oggi pomeriggio Renato Soru,
nell’incontro con il Tips (Tavolo istituzioni parti sociali per lo
sviluppo economico del nord-ovest Sardegna), tenutosi alla Camera di
commercio di Sassari.
Nato nel 2021, il Tips mette insieme i rappresentanti dei sindacati
confederali e delle associazioni datoriali e di categoria, la Camera di
Commercio e il Consorzio industriale provinciale. Un’iniziativa
«preziosa – ha detto il candidato presidente della Coalizione sarda –
perché tavoli di discussione come questo sono uno strumento operativo
utile allo sviluppo della Sardegna. Questa modalità di discussione e
stimolo delle istituzioni che state sperimentando andrebbe allargata a
tutti i portatori di interesse del territorio, compresi i rappresentati
del terzo settore, delle professioni, dell’Università: andrebbe, a mio
avviso, anche istituzionalizzata nella legge statutaria.»
E per Soru la legge statutaria è un punto centrale dell’azione di
governo per la prossima legislatura. «La nuova programmazione
comunitaria – ha detto – mette al centro la partecipazione democratica.
Occorre quindi aprire un nuovo confronto con lo Stato e proseguire nella
strada della ripartizione dei poteri verso i livelli territoriali: è un
processo che iniziammo nel 2004 ma va portato avanti. Questi principi di
allargamento della partecipazione vanno introdotti con la legge
statutaria, che attraverso la riforma dell’organizzazione della Regione
può fornire nuovi strumenti per istituzionalizzare la democrazia
partecipativa.»
Soru è poi passato a trattare i principali problemi del nord Ovest. «In
questo territorio di 20 per 20 km ci sono 34 periferie – ha spiegato – e
occorre quindi rafforzare il collegamento con l’area vasta di Sassari e
il resto della Sardegna. C’è da fare per le strade: la nuova Sassari –
Olbia era un’opera legata al G8 avviata nel 2009, ma è ancora in fase di
completamento. E occorrono più investimenti nel trasporto pubblico: meno
macchine, meno pericolo, meno traffico, un trasporto più accessibile a
tutti quanti.»
Grazie al PNRR, ha detto ancora il candidato, «ci sono tra i 600 e 700
milioni per migliorare le ferrovie: l’elettrificazione della tratta tra
Macomer e Oristano permetterebbe di avere treni migliori, veloci ed
elettrici secondo lo standard nazionale. Trenitalia sta sperimentando
anche qui i treni a idrogeno, ma io sono contrario a questa soluzione:
ci sono limiti di manutenzione e incertezza di approvvigionamenti,
punterei sull’elettrificazione standard. Sassari ha una posizione più
semplice sull’intermodalità: la stazione ferroviaria attuale è già
intermodale perché ci sono il metro Sirio e i bus. Dovrebbero esserci
già il biglietto unico e Sirio avrebbe dovuto raggiungere Latte Dolce e
Li Punti, come avevamo predisposto nel 2009.»
Per quanto riguarda gli investimenti su scuola, università e formazione,
per Soru «Sassari deve recuperare il suo ruolo di guida del territorio.
Per esempio, non ci sono le facoltà Stem, cioè per le discipline
scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Sono un pezzo
importante del sapere di oggi e delle competenze che servono per
trascinare l’industria e il territorio grazie alla nuova economia che
sta nascendo e che può portare innovazione nei settori produttivi.»
Focus poi sulla sanità, «Sono contrario che il Policlinico di Sassari si
sposti al Mater Olbia – ha detto Renato Soru – perché scusi la città
perderebbe anche la facoltà di Medicina: qui occorre l’intervento della
Regione anche per favorire l’orientamento agli studenti. Tutto il
privato convenzionato è a Cagliari, grazie alla forte lobby della sanità
cagliaritana: l’ideale sarebbe distribuire le convenzioni secondo i
budget e le esigenze del territorio. E ci sono da portare avanti allo
stesso tempo gli investimenti ospedalieri. Le risorse ci sono, ma
bisogna darsi da fare: c’è da portare a termine il Santissima
Annunziata, sistemare le cliniche e ripartire. C’è da rimettere in campo
la medicina territoriale e rafforzare l’assistenza domiciliare
integrata: è una questione di civiltà e umanità delle cure, non solo di
conti.»
«C’è tanto da fare – ha concluso Soru -, ma la cosiddetta emergenza del
nord ovest si può affrontare e superare insieme, essendo capaci di
programmare insieme, mettendo in campo una migliore collaborazione tra
la Regione, gli enti locali e le parti sociali per riportare questo
territorio, e tutta la Sardegna, verso un cammino di sviluppo e
benessere.»