Apprendiamo con sconcerto che, nonostante la segnalazione di un giornalista d’inchiesta quale Mauro Pili, la presidente della Giunta RAS Alessandra Todde ha proceduto alla nomina come assessore all’industria di Emanuele Cani, noto esponente del PD, che, stando a quanto si legge nello scoop giornalistico suddetto, si trova in palese, conclamata e clamorosa posizione di conflitto di interessi fra la sua nuova carica istituzionale e la sua situazione di titolare di un’impresa finalizzata, tra l’altro, all’implementazione dello sfruttamento dell’energia eolica e fotovoltaica. Risulta inoltre amministratore unico di una ditta che si occupa anche di raccolta, trasformazione e stoccaggio di rifiuti tossici nocivi.
Tutto questo avviene peraltro in un contesto assolutamente critico di vero e proprio assalto e assedio del territorio nazionale sardo da parte delle più disparate aziende, anche multinazionali, che vorrebbero ancor più imporre una nuova forma di asservimento e colonizzazione dell’Isola con la conseguente e sempre crescente opposizione di comitati spontanei di comuni cittadini e di amministratori locali i quali, del tutto legittimamente, intendono bloccare questa indegna speculazione predatoria a danno e detrimento degli interessi dei sardi. Per non parlare poi degli annosi problemi, polemiche e battaglie inerenti alla questione di scorie e rifiuti di tutte le specie dei quali la Sardegna sembra sempre esser destinata a divenire ricettacolo.
Come se nulla fosse, con arroganza e tracotanza, oltreché con evidente disprezzo delle capacità di discernimento del nostro popolo, si è voluto proseguire su questa via, giacché chiaramente si intende insultare l’intelligenza dei sardi con una designazione che appare quanto meno inopportuna, per non dire non all’altezza dell’importanza dell’incarico.
Dunque la presidente Todde e l’assessore Cani non provano alcun imbarazzo, alcun disagio, nė hanno alcun ripensamento sulle loro scelte per il governo della Sardegna della quale hanno appena giurato di difendere gli interessi?
Gli occhi dell’indipendentismo saranno sempre sulle azioni di questa classe dirigente italiana che ha conquistato il potere grazie ad una legge elettorale scandalosamente antidemocratica e che ha iniziato decisamente con il piede sbagliato.
Gli indipendentisti propongono da vent’anni soluzioni per una corretta gestione delle risorse naturali ed una proficua politica di salvaguardia e rispetto dell’ambiente della nazione sarda e non consentiranno che nuove nefandezze vengano commesse sulla pelle del popolo sardo.
Gianluca Serrenti
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