Non è semplice riaccendere in ciascuno di noi la fiamma dell’indipendentismo ormai affievolita da anni di catastrofi interne al movimento indipendentista.
Da giovanissimo ho partecipato alle attività dei partiti italiani come Rifondazione. Poi ho conosciuto attivisti indipendentisti che mi hanno fatto conoscere iRS che definirei più come grande famiglia che come movimento. In iRS mi sono confrontato con gli altri, ho analizzato i vari temi e le varie soluzioni che proponevamo per risolvere i problemi della nostra terra, ho partecipato alle campagne elettorali tra cui l’ultima che ha portato all’elezione di tre consiglieri provinciali. La scissione poi ha sconvolto tutti, sono rimasto spiazzato e deluso dopo tutto l’impegno profuso. Sentirmi costretto a scegliere tra due gruppi distinti non mi è piaciuto e mi sono ritrovato tagliato fuori.
Solo ora, grazie a Torra, mi sento spinto a tornare alla politica attiva, mi sembra un’idea brillante. E’ stata una boccata d’ossigeno che ha risvegliato in me la voglia dell’impegno indipendentista e della collaborazione con molti altri indipendentisti. Un gruppo che mi ha fatto ritrovare quel che avevo perso a causa dei vari traumi del passato: il desiderio di indipendentismo, di lotta unitaria per il bene comune, per l’indipendenza del nostro popolo.
Il ruolo di Torra mi sembra unificante, positivo, un po’ come il ruolo giocato dalla Nazionale di Calcio di cui faccio parte in qualità di tifoso. Entrambi i progetti fanno da collante e riescono a riaggiustare alcuni pezzi rotti del nostro indipendentismo.