In questi anni di indipendentismo attivo la bussola per ogni tipo di scelta è sempre stato il raggiungimento della futura Repubblica di Sardegna. Occorre però riprendere un filo che è rimasto per troppi anni interrotto e che tutti noi siamo rimasti a guardare senza avere il coraggio di afferrare. E’ il filo della comunità, della varietà, dell’energia, della sicurezza che solo le persone che la pensano come te possono darti. Un posto dove dialogare e dove il piacere del dialogo e dell’ascolto del pensiero altrui porta ricchezza a noi a e tutti i repubblicani sardi.
In queste settimane leggendo i vari post mi è sembrato di esser entrato in una specie di comunità di fratelli separati alla nascita talmente è forte l’identificazione e la condivisione di pensiero su quanto è stato scritto in questi giorni. Voglio perciò ringraziare e ringraziarci per aver creato questo spazio che ci dà la possibilità del confronto. Solo con il confronto infatti si possono trovare soluzioni ai tanti problemi che attanagliano il nostro popolo e la nostra terra. Problemi costanti ed irrisolti.
La politica italiana autonomista negli anni è riuscita a ingarbugliare maggiormente molti di questi problemi svilendo anche valide soluzioni, attuandole in modo ridicolo, portando a fallimenti colossali e portando sempre maggiore frustrazione nel nostro popolo.
Sono riusciti a toglierci la visione del futuro ma una cosa è chiara: ci aspetta l’ineluttabile destino della Sardegna a divenire uno stato indipendente. E’ nostro il compito di accelerare e condizionare al meglio questo destino nel desiderio di vederlo attuato quanto prima.