Faccio parte di iRS fin dalla sua nascita e ho sempre partecipato attivamente alle attività del movimento.
Fin da ragazzo mi ha sempre appassionato la politica e in passato sono stato segretario della sezione di Olmedo del Partito Comunista. Vengo dalla scuola politica della militanza, dei volantinaggi, del confronto corpo a corpo con le persone.
Nella sinistra italiana, qualsiasi sia il partito, non c’è spazio per la “questione sarda”. Purtroppo i dirigenti sono impegnati nella lotta alla gestione del potere, alla spartizione di poltrone, e questo demoralizza e demotiva tante persone oneste e volenterose che fanno parte di quei partiti.
La nascita di iRS ha riportato la Sardegna al centro del dibattito politico e ha dato voce all’orgoglio che ogni sardo ha nel cuore.
Il modo di agire di iRS ha fatto sì che tanti giovani si avvicinassero alla politica e acquistassero la fiducia nella politica.
La scissione per me è stata un grande dolore e vedere l’indipendentismo così frammentato, vedere tante persone cresciute politicamente insieme divise per tanti anni era una sofferenza e una enorme dispersione di energie.
Aver ritrovato la strada del dialogo, della collaborazione e del rispetto è un passo avanti importante, un atto storico per l’indipendentismo sardo che ci incoraggia a continuare a fare politica con entusiasmo.