“La posizione della Regione Sardegna è stata espressa in varie occasioni, a cominciare dalla Conferenza del 1981 sulle servitù militari. Ci sono posizioni che sono state storicamente espresse dalla Regione in termini di riduzione importante della servitù.
Un esempio recente e certamente autorevole di questa posizione è quello rappresentato dalla mozione numero 1-582 presentata nel 2012 dall’allora senatore Gian Piero Scanu e poi approvata che impegnava il Governo Monti a fare alcune cose importanti.
Per esempio a predisporre la realizzazione entro tre mesi di un piano di progressiva riduzione delle aree della Regione Sardegna soggette a servitù militari, la dismissione dei poligoni di Capo Teulada e di Capo Frasca e la riqualificazione del Poligono di Salto di Quirra, procedendo all’eliminazione di tutte le attività che, sulla base della valutazione dei rischi effettuata ai sensi della legislazione vigente, risultassero suscettibili di produrre danni gravi e irreversibili alla salute umana e animale e all’ambiente”.
Le parole che avete appena letto non sono state elaborate dalle nostre forze politiche, non rappresentano quindi la proposta di movimenti e partiti indipendentisti. Sono state pronunciate da un altissimo esponente dell’autonomismo unionista sardo. Si tratta infatti di stralci della trascrizione stenografica dell’audizione del Presidente della Regione Autonoma Sardegna Francesco Pigliaru in sede di indagine conoscitiva in materia di servitù militari presso il Parlamento italiano, il 10 giugno 2014. Si tratta quindi di parole pronunciate dal più alto rappresentante istituzionale sardo nel quadro di una delle sedi istituzionali italiane di più alto livello. Per leggere le nostre proposte politiche vai allo speciale basi.